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HIV

Il COVID-19 ha modificato significativamente la vita quotidiana delle persone in tutto il mondo. Oltre a quelli che sono gli effetti a breve termine provocati dal COVID-19 è fondamentale tener conto anche delle ripercussioni che la costrizione al cambiamento di vita di questi giorni avrà sul futuro prossimo. L’inefficienza dell’assistenza sanitaria nei confronti di malati cronici (a causa del sovraccarico del SSN) come NEL CASO DEI pazienti affetti da HIV. INFATTI questi pazienti nello sforzo di adattarsi alle nuove regole imposte dal problema COVID-19 POTREBBERO soffrire di varie problematiche non solo in ambito biologico, ma anche psicologico e sociale Le persone con SINDROME DA HIV che non riescono a gestire al meglio l’infezione nella maggior parte dei casi sviluppano l’AIDS ovvero la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. Quest’ultima identifica uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV. È una sindrome che può manifestarsi nelle persone anche dopo diversi anni dall’acquisizione dell’infezione; l’organismo perde la sua capacità di combattere anche le infezioni più banali (infezioni/malattie opportunistiche). Il particolare periodo storico che stiamo vivendo mette a repentaglio la possibilità di assistenza e cura Di questi pazienti. la principale via di trasmissione DELLA MALATTIA è costituita da rapporti sessuali non protetti. per prevenire QUESTO MALE è NECESSARIO ED INDISPENSABILE L’UTILIZZO DEL PRESERVATIVO, IL QUALE riduce dell’80/90% il rischio di infezione se il partner è positivo. In Italia oltre 7 malati su 10 non sanno di essere positivi all’ AIDS fino alla diagnosi certa, la diagnosi precoce è fondamentale e il test di screening ANDREBBE ESEGUITO AD UNA DISTANZA MINIMA DI 6 MESI DAL PRESUNTO RAPPORTO A RISCHIO.


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